OBIETTIVI
- Mappare gli elementi di rischio e le risorse del territorio tenendo conto dei saperi locali
- Responsabilizzare gli abitanti come protagonisti della propria sicurezza
- Attivare e formare le risorse locali per rispondere in modo efficace agli eventi calamitosi
- Individuare soluzioni concrete all’emergenza insieme agli abitanti della zona
- Aggiornare e rinnovare il ppc comunale
Il progetto portato avanti dal Comune di Montelupo vuole essere una sperimentazione pilota finalizzata ad innescare un processo più ampio per potenziare la resilienza - la capacità di una comunità di resistere gli eventi critici - di tutti i comuni del’Unione.
FASI
Il percorso si apre a dicembre 2014, si articola in sei mesi e prevede diverse attività di ascolto e coinvolgimento della cittadinanza. Nelle attività saranno coinv0lti cirradini, associazioni, studenti e studentesse del Consiglio comunale dei ragazzi nella convinzione che tutti possano contribuire ad aumentare il livello di sicurezza degli abitanti in caso di emergenza e che una conoscenza diffusa possa solo favorirla.
FASE 1
Analisi del contesto e ricostruzione del quadro dei rischi
Si raccolgono, da un lato, le caratteristiche tecniche del rischio (rischi esistenti, eventi passati, azioni di prevenzioni) e, dall’altro, gli elementi del rischio inteso come costruzione sociale attraverso l’ascolto di tre diversi attori - amministratori e tecnici, associazioni e cittadini. L’obiettivo è quello di individuare i fattori locali che possano favorire la resilienza a partire da una presa di coscienza dei rischi esistenti e dalla responsabilizzazione dei cittadini come attori protagonisti di una corretta prevenzione.
FASE 2
Realizzazione della mappa di comunità del rischio
La comunità locale viene coinvolta direttamente sia come fonte di “sapere locale” in merito alle diverse zone di rischio del territorio, sia come protagonista attiva nell’individuazione di strategie e soluzioni pratiche per rispondere agli stati di emergenza.
FASE 3
Revisione del PPC comunale
Mediante la partecipazione attiva degli abitanti e dell’associazionismo locale in un laboratorio di discussione facilitato, si redigono le linee guida per la revisione e l’aggiornamento del PPC che vengono consegnate e discusse con gli amministratori e i tecnici.
FASE 4
Disseminazione
Terminata la revisione del PPC, si selezionano gli elementi più significativi la popolazione e si realizza la brochure “Un Piano per tutti”, uno strumento informativo accessibile, comprensibile e utilizzabile come strumento di auto-protezione da parte di tutti i cittadini.
Si organizza infine una due giorni di disseminazione in cui: si presentano alla cittadinanza i risultati del percorso, il video-racconto e la brochure “Un piano per tutti” alla cittadinanza; si organizza un momento di discussione e confronto con gli amministratori e i tecnici dei comuni dell’Unione Circondario Empolese Valdelsa con l’obiettivo di individuare indicazioni utili a rendere l’esperienza pilota replicabile nell’Unione dei Comuni; si organizza un momento di riflessione pubblica sugli strumenti e le potenzialità della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.
STRUMENTI
Monitoraggio e valutazione: Gruppo tecnico istituzionale, gruppo di lavoro composto da referenti del Comune di Montelupo e dai responsabili per la protezione civile dei comuni dell’Unione che accompagna lo svolgimento delle attività e questionario
Analisi e ascolto: raccolta e analisi di documenti, interviste in profondità, mappatura degli attori, uscite sul territorio della postazione mobile
Partecipazione: atlante online, kit interattivo della partecipazione, laboratorio con la scuola, sopralluoghi partecipati, laboratorio facilitato
Informazione: stanza del percorso su Open Toscana, materiale divulgativo (manifesto e flyer) “guida del partecipante”, opuscolo che contiene le informazioni tecniche, chiare ed esaustive, necessarie ai cittadini per partecipare al laboratorio di discussione.
Restituzione: opuscolo “un Piano per tutti” e video racconto del percorso