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Air SelfControl
Una rete per il controllo della qualità dell'aria
OGGETTO: Il processo è finalizzato alla realizzazione di due reti di rilevazione della qualità dell'aria in forma partecipata, e la relativa successiva gestione – sempre in forma partecipata.
La prima rete riguarderà il monitoraggio continuo dello stato di salubrità delle aule scolastiche dell'IIS Valdichiana di Chiusi (SI). In questo contesto, il parametro principale sarà il rilevamento della CO2. Infatti, studi ampiamente condivisi, dalla comunità scientifica, mettono in relazione la diminuzione di attenzione con l’eccessiva presenza di CO2 nei locali in cui si svolge l’attività didattica.
La seconda rete di rilevazione riguarderà il monitoraggio delle polveri sottili nell'ambiente urbano.
Per entrambe le reti si prevede l’elaborazione di un metodo facilmente replicabile, e di software liberamente scaricabile e utilizzabile allo scopo.
Tutto questo progetto sarà realizzato mediante l’impiego di attrezzature a basso costo (sensori e microcontrollori). L’apprendimento dell’uso di sensori e microcontrollori (ad esempio Arduino) è uno degli aspetti principali del percorso, in quanto va ad ampliare il livello di conoscenze condivise dalla comunità locale e la comprensione degli aspetti riguardanti la salvaguardia dell’ambiente.
FINALITÀ: Il progetto 'Air Selfcontrol' prende origine da un’attenta analisi della situazione del comune di Chiusi propria delle aree interne. Infatti, in questo tessuto, le poche imprese a tecnologia avanzata possono rappresentare la leva per un nuovo sviluppo basato sull’industria 4.0. Per una strategia del genere, però, c'è bisogno di un fattivo aggiornamento dei processi formativi, poiché i programmi tradizionali non sempre consentono un tale percorso.
Inoltre, un progetto di partecipazione di tre anni fa, denominato "Laboratorio Ambiente" (finanziato dall'Autorità per la garanzia e promozione della partecipazione), ha dimostrato le potenzialità e percorribilità di questa strategia, tenendo presente anche la sempre maggiore disponibilità di attrezzature sofisticate a basso costo.
Per questo nuovo progetto, le applicazioni di monitoraggio, di variabili ambientali, forniscono un campo di applicazione sufficientemente complesso per la formazione e sensibilizzazione, sia sui problemi ambientali che alla alfabetizzazione tecnologica avanzata. Il territorio di Chiusi, visto il suo patrimonio ambientale e dei beni culturali, è particolarmente adatto a questo fine.
L'obiettivo specifico della realizzazione delle reti di rilevazione, sia per quanto riguarda gli ambienti scolastici che gli ambiti esterni, consente l’acquisizione di abilità tecniche e capacità di relazione in progetti comunitari. Inoltre, estendibile alla realizzazione di collegamenti con iniziative internazionali (quali publiclab.org) e living knowledge network.
Infine, il progetto 'Air Selfcontrol' si propone l'istituzione di un “junior science shop” per Chiusi e dintorni: se lo science shop tradizionale dagli anni ‘70 ad oggi ha visto la collaborazione fra i movimenti e le università, l’accesso ad attrezzature a basso e bassissimo costo permette di ipotizzare l’entrata in relazione tra percorsi di scienza di cittadinanza e scuole superiori (tecniche e professionali).
FASI: 1.Mobilitazione: verranno utilizzati i laboratori dell’ISS Valdichiana - che è partner nel progetto.
Il sito web di riferimento sarà la stanza implementata sul portale di OpenToscana. Inoltre, per massimizzare la diffusione e la fruibilità del progetto ‘Air Selfcontrol’, i contenuti verranno replicati sul sito web dell’associazione InnovazioneLocale e sui maggiori social network (Facebook ; Twitter ; Instagram ; etc.). 2.Formazione di un nucleo di studenti e cittadini interessati all’acquisizione di conoscenze nel settore del monitoraggio della qualità dell’aria sia in ambienti interni che esterni. In Questa fase, la formazione riguarderà l’utilizzo di microcontrollori collegati a sensore per il monitoraggio della CO2 e delle polveri sottili. 3. Assemblaggio di un prototipo di centralina per il controllo della qualità dell’aria, che successivamente andrà a formare la rete di rilevazione. 4. La sperimentazione del prototipo. 5. La sensibilizzazione di coloro che installeranno il prototipo all’interno delle proprie abitazioni. 6. Assemblaggio ed installazione di circa 20 prototipi: alcuni all’interno dell’Istituto Valdichiana di Chiusi, finalizzati al monitoraggio interno per la CO2 ed esterno per le polveri sottili. 7. Sperimentazione e sensibilizzazione della cittadinanza, e diffusione dei dati conseguiti 8.Redazione di una guida utile alla replicabilità del progetto
METODOLOGIA: La scienza di cittadinanza è un'attività riconosciuta nell'ambito dei metodi partecipativi. La tradizione risale agli inizi della scienza moderna. Per lungo tempo, si è trattato di raccolta di dati da parte dei cittadini, da fornire agli studiosi, principalmente nell'area delle scienze naturali. Solo recentemente è andata sviluppandosi la possibilità di una interazione fra cittadini interessati e ricercatori; e addirittura di elaborazioni indipendenti da parte di cittadini interessati a specifici problemi scientifici. Quest'ultima svolta ha trovato nella disponibilità di attrezzature sofisticate a basso costo la possibilità di ricerche indipendenti.
Nella letteratura sulla partecipazione, però, non si trovano trattazioni da utilizzare su metodi e tecniche partecipative per la scienza di cittadinanza.
Fra i progetti sinora finanziati dall'Autorità per la Garanzia e Promozione della Partecipazione (l.r. 46/2013) c'è soltanto uno (Laboratorio Ambiente), che può essere definito di scienza di cittadinanza: il metodo utilizzato in quel progetto rappresenta una prima indicazione per l’attuale.
Nell’ambito del ‘Air Selfcontrol’ ci sarà un primo momento di annuncio, mediante un’ iniziativa pubblica e la diffusione tramite social network e giornali online e cartacei. Quindi ci sarà una fase di formazione sulle attrezzature a basso costo necessarie per la realizzazione del progetto. Seguirà poi una fase di sensibilizzazione di famiglie e proprietari di immobili disponibili alla installazione delle centraline messe a punto nella prima fase. Infine, è prevista la diffusione dei risultati durante incontri pubblici. In quest'ultima fase, se la complessità dei temi lo richiederà, potranno essere organizzati tavoli di discussione su specifici problemi incontrati.
Un secondo riferimento fondamentale è quello agli science shops che a partire dagli anni ‘70 ha visto in Europa (meno in Italia) una collaborazione fra università e movimenti che non possono accedere ad attrezzature costose. Il calo dei costi di molte attrezzature (soprattutto sensori) consente oggi una collaborazione fra iniziative dal basso e istituti scolastici.
L'iniziativa è aperta a tutti i residenti in età adulta: questo punto sarà ben specificato nell'attività di comunicazione.
Rimane invece da affrontare il problema di un’adeguata partecipazione femminile: ad esempio in Laboratorio Ambiente c'è stata una partecipazione maschile preponderante rispetto a quella femminile. Le cause sono state molteplici. In primo luogo, i corsi professionali di riferimento vedono una partecipazione femminile assai modesta. Troppo spesso le attività tecniche sono ancora considerate non adatte al genere femminile. In tutte le sue fasi del progetto sarà compito degli organizzatori rimuovere per quanto possibile questo preconcetto attraverso un'adeguata informazione.
Puoi esprimere la tua opinione su ogni aspetto del progetto. Partecipa attivamente a discussioni vitali e piene di ispirazione: commentando le attività svolte durante le sessioni di laboratorio e comunicando idee e dati provenienti da sperimentazioni dirette. Attraverso la condivisione dei tuoi progetti e di quelli implementati durante le sessioni di laboratorio riscoprirai gli altri e l’ambiente come destinatari delle tue passioni. Infine, puoi proporre tu stesso un'applicazione specifica e, perfino, proporre nuove tematiche di dibattito.