OBIETTIVI

Il tema della semplificazione degli oneri amministrativi per le imprese è da tempo al centro delle politiche della Regione Toscana. Per rilanciare la competitività del sistema toscano la Pubblica Amministrazione deve infatti diventare un soggetto “facilitatore” dello sviluppo capace di velocizzare e di snellire i processi decisionali e le procedure. Il percorso di partecipazione sulla semplificazione amministrativa ha l’obiettivo di coinvolgere tutti i portatori di interesse (associazioni di categoria, imprese, enti) nella valutazione delle misure avviate, nel far emergere proposte e miglioramenti e nello stabilire l’ordine di priorità delle azioni da intraprendere.

 

FASI

Per completare e ampliare gli interventi in questo senso appare essenziale avvalersi dell’esperienza diretta di coloro che quotidianamente vivono un rapporto con la pubblica amministrazione. Per questa ragione il processo di partecipazione è strutturato in diversi momenti di confronto.



FASE 1

Preparazione e coordinamento

  • Incontri preliminari finalizzati all’organizzazione logistica e metodologica di tutto il percorso.
  • Definizione  della “cabina di regia” tecnico-politica (settori dell’Amministrazione regionale e referenti regionali delle Associazioni di categoria).
  • Predisposizione di un documento di sintesi preparatorio sul tema della semplificazione amministrativa che mette in luce nodi, criticità, opportunità e progettualità già in corso presso l’amministrazione regionale, attraverso interviste ai responsabili e la raccolta e sintesi del materiale già prodotto dai diversi settori.

 

FASE 2

Attività di ascolto sul territorio:

Attività di ascolto che hanno coinvolto le associazioni di categoria e una selezione di imprenditori dei settori coinvolti dal processo (agricoltura, artigianato-industria, commercio-turismo-servizi).

Attraverso:

  • interviste in profondità ai referenti delle principali associazioni di categoria.
  • organizzazione di focus group per coinvolgere direttamente imprenditori dei diversi settori e far emergere prime proposte e priorità di intervento realistiche e realizzabili in tempi brevi.

 

FASE 3

Consultazione pubblica

Alla luce del percorso di ascolto avviato con categorie e imprese nei mesi di giugno e luglio e dell’esame di quanto già in corso d’opera da parte degli uffici regionali è stato redatto un decalogo di “Misure per la semplificazione” da portare a termine o implementare in tempi medio-brevi.

Le misure potranno essere valutate, commentate o integrate nella sezione tavoli di discussione (link).

La consultazione si rivolge ad associazioni, imprese, enti, professionisti e cittadini. La consultazione durerà dal 9 ottobre al 9 novembre.

Al termine della consultazione sarà presentato pubblicamente il documento definitivo e il relativo piano di attuazione.

Tavoli di approfondimento tecnici

Le misure individuate vengono analizzate all’interno di tre tavoli tecnici di approfondimento. I tavoli hanno la finalità di stabilire, entro la fine del mese di novembre, tempi e azioni specifiche necessarie  per la realizzazione delle misure. I tavoli, che lavorano con il supporto di facilitatori, sono così composti:

Tavolo 1: Enti terzi e prefetture

Tavolo 2: Enti locali

Tavolo 3: Referenti delle direzioni generali della Regione Toscana competenti sui temi emersi (innovazione, ambiente, agricoltura, salute).

 

STRUMENTI

Analisi desk – finalizzata a ricostruire lo stato dell’arte sul tema della semplificazione in Toscana (normativa vigente, documenti programmatici della Regione, piani di indirizzo, indagini e studi).

Interviste in profondità - ai referenti delle associazioni e ai tecnici della Regione Toscana finalizzate a ricostruire la mappa degli attori e dei bisogni (associazioni incontrate: Confindustria, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Federagri, Confcooperative, Legacoop).

“Cabina di regia”– composta da referenti della Regione e referenti delle categorie finalizzato ad accompagnare le diverse fasi del processo e a garantire da un canto la necessaria continuità con le politiche già intraprese e dall’altro il collegamento tra le misure e i bisogni delle imprese e degli altri portatori di interesse.

Focus group – incontri moderati da facilitatrici esperte con referenti delle associazioni e imprenditori selezionati per far emergere proposte e priorità di intervento.

Tavoli di approfondimento - incontri moderati da facilitatrici esperte con tecniche finalizzate a favorire l’interazione costruttiva tra i soggetti che hanno responsabilità nella realizzazione effettiva delle misure.

Consultazione online – tramite la piattaforma regionale le “misure per la semplificazione” saranno valutate, rafforzate e integrate dal contributo di tutti coloro che desiderano contribuire al loro miglioramento.

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I soggetti professionalmente interessati dalle norme regolamentari in materia di accreditamento dei servizi alla persona evidenziano la tendenza del regolamento attuativo delle legge regionale 82/2009 a complicare le procedure, senza alcuna ricaduta in termini di maggiore sicurezza o qualità del servizio per i cittadini.

La normativa nazionale e regionale prevede che siano effettuate idonee attività di manutenzione, verifica e ispezione degli impianti termici. Tali operazioni, che devono essere eseguite da personale esperto e qualificato, servono a verificare la conformità degli impianti alle norme sul contenimento dei consumi di energia. A questo scopo il recente DPR 74/2013 prevede anche l’istituzione di un registro unico regionale degli impianti termici. In Toscana ad oggi le informazioni e la documentazione richieste sono diversificate a livello territoriale e la possibilità di inoltro per via telematica risulta a macchia di leopardo.

In Italia la disciplina dei controlli sulle imprese è complessa e frammentata ed esiste un oggettivo problema di molteplicità di amministrazioni controllanti, non coordinate tra loro e spesso scarsamente collaborative. Tutto ciò si traduce in duplicazioni inutili e sproporzionate dei controlli.

Le imprese che partecipano a gare o bandi  per il conferimento di incarichi pubblici o per l’erogazione di contributi a livello regionale devono produrre una molteplicità di attestazioni e certificati (ad esempio: durc, certificato antimafia, certificato antipedofilia, format di autodichiarazioni …). Tali certificati sono spesso richiesti in modo ricorrente e ridondante da diversi soggetti che fanno capo alla Pubblica Amministrazione.

 

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