OBIETTIVI

L'oggetto principale del processo  è la progettazione partecipata  e la sottoscrizione di un protocollo d'intesa sulla tutela dell'Acqua e delle Aree Umide  con l'istituzione di un Premio sulle Buone Pratiche, da far vivere anche dopo la chiusura del progetto. L'adesione al protocollo sarà aperta a tutti e promossa presso scuole, enti, attività produttive e famiglie. Gli obiettivi del progetto  sono:

  • Creare  un sito internet di riferimento;
  • Costruire una rete di soggetti interessati alla tutela dell'acqua e delle aree umide;
  • Promuovere la cultura della partecipazione nelle scuole;
  • Organizzare eventi pubblici per divulgare l'informazione;
  • Diffondere buone pratiche nelle classi e nelle famiglie;
  • Premiare i virtuosi.

FASI

1. FASE DI AVVIO: costituzione del gruppo di progetto, suddivisione dei ruoli, raccolta della documentazione, individuazione dei portatori di interesse;

2. FASE TRASVERSALE DI COMUNICAZIONE: predisposizione del Piano di comunicazione;

3. FASE DI INFORMAZIONE/PROMOZIONE DEL PROGETTO: conferenza stampa, invio questionari, invio bando per le scuole, ecc.;

4. FASE DI PREPARAZIONE ALLA PARTECIPAZIONE: organizzazione di seminari dedicati ai contenuti del progetto, per favorire condivisione e creare sinergie;

5. FASE DI SVOLGIMENTO DELLA PARTECIPAZIONE: redazione del Protocollo di intesa;

6. FASE FINALE di adesione al protocollo dei soggetti interessati e istituzione del Premio sulle buone pratiche.



CONTESTO

L’area interessata dal progetto è una zona intensamente popolata, famosa per il turismo balneare e quindi oggetto di una forte pressione ambientale dai primi di  giugno alla  fine agosto, con consumi idrici molto elevati – tra i più alti d’Europa con 320lt/al giorno procapite - e un  significativo incremento della produzione di rifiuti.

Una situazione che ha avuto forti impatti anche sulla superficie edificata che, tra  il 1990 ed il 2000 si è estesa fino ad occupare il 97% del terreno agricolo. L’aumento del consumo di suolo, insieme all’utilizzo intensivo di acqua rappresentano una grande minaccia per la sussistenza di aree umide di pregio quali, in particolare: le lame della macchia lucchese, il lago e la palude di Massaciuccoli, la pineta di ponente e di levante di Viareggio, il Lago di Porta, la Costanza, l’area delle Cave del Brentino, il Giardo, la Versiliana, il Fiumetto, le ontanete del Fiume Versilia, le bonifiche di Bozzano e Montramito e lo stagno della Peschiera in zona Esselunga a Lido di Camaiore. Queste Aree sono veri e propri serbatoi naturali di acqua e di biodiversità di importanza vitale per la tutela del clima. La loro salvaguardia è condizione indispensabile per costruire una società solidale verso le generazioni presenti e future ed un’economia sostenibile e competitiva nel medio/lungo termine.

OGGETTO

L’oggetto centrale del processo partecipativo è la progettazione partecipata e la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa sulla Tutela dell’Acqua e delle Aree Umide con l’istituzione di una Certificazione sulle Buone Pratiche con riconoscimento,  ad esso collegata, per concretizzarne i contenuti e da far vivere anche dopo la chiusura del progetto.

L’adesione al protocollo sarà aperta  a tutti e promossa presso scuole, Enti, attività produttive, famiglie.

 

Questi gli obiettivi che si intende realizzare:

  • creare un sito internet di riferimento. Il sito verrà utilizzato anche per creare e gestire la community. Sarà il nodo di unione per tutta la comunicazione che verrà poi divulgata anche attraverso i social media in particolare su twitter, facebook, instagram, pinterest, youtube, linkedin, slideshare. La presenza sui più importanti social network è oramai un elemento fondamentale per promuovere progetti di qualsiasi entità comunicando in tempo reale con il pubblico. Di vitale importanza anche la creazione di una newsletter per promuovere informazione trasparente e partecipazione.
  • Costruire una rete di soggetti interessati sulla Tutela delle Aree Umide e dell’Acqua. La rete sarà utile per promuovere il Protocollo e la diffusione di Buone Pratiche
  • Promuovere la cultura della partecipazione nelle Scuole con la diffusione dell’esperienza del Consiglio Comunale dei ragazzi anche in altre realtà della Versilia
  • Organizzare o partecipare a eventi pubblici per divulgare informazione sul tema Acqua e Aree Umide e raccogliere adesioni al progetto
  • Diffondere Buone Pratiche nelle classi nelle Famiglia e presso i soggetti pubblici e privati della Comunità locale

Premiare i virtuosi    

FINALITA'

  • promuovere Cittadinanza Attiva sulla tutela dell’Acqua e delle Aree Umide;
  • valorizzare la molteplicità di saperi e di esperienze che costituiscono il patrimonio di ciascuno;
  • promuovere la negoziazione come fonte di conoscenza;
  • migliorare le competenze di amministratori e cittadini;
  • sviluppare collaborazione e condivisione, cogliendo relazioni e collegamenti tra i diversi punti di vista (comunicazione “Ecologica”) affrontando gli argomenti con “la visione ampia dell’aquila e di dettaglio della gallina” (E. Morin);
  • aumentare la rete di relazioni tra individui e gruppi costruendo tessuto sociale;
  • aumentare la fiducia e la collaborazione tra cittadini ed istituzioni
  • fare sentire la Comunità coprotagonista favorendo la crescita di senso di responsabilità e di rispetto considerando i cittadini come soggetti proponenti attivamente partecipi alla governance del territorio;
  • costruire identità con il proprio territorio per limitare la perdita culturale  trasformandosi  da  “Consumatori” a “Cittadini attivi” consapevoli di essere parte integrante di un sistema complesso e da “Individui” in “Cittadini abitanti” capaci di i riconoscersi in un luogo con determinate caratteristiche fisiche, sociali, storiche e culturali;
  • promuovere l'acquisizione di nuovi valori quali il senso del limite e dell'incertezza, il valore della complessità e della diversità, interiorizzati attraverso metodologie di progettazione partecipata, indagine sul campo, di ricerca-azione partecipativa consolidando valori e democrazia e limitando la perdita culturale;
  • promuovere e diffondere la cultura della sostenibilità divulgandone i principi di Precauzione, Prevenzione, “Chi inquina paga”, Sussidiarietà, Condivisione delle Responsabilità e Partecipazione, necessaria per formulare soluzioni condivise
  • trasformare il conflitto in un’opportunità di dialogo mettendo a fuoco gli interessi e non le posizioni;
  • Ampliare il dialogo coinvolgendo i soggetti deboli;
  • Approfondire le tematiche inerenti alla crisi idrica, all’inquinamento ed alle criticità delle aree Umide per favorire la qualità delle azioni da intraprendere al fine della loro tutela (più efficace ed efficiente);
  • diminuire la conflittualità, rafforzando il senso di equità, giustizia e  sussidiarietà;
  • favorire la stabilità delle attività economiche nel medio e lungo termine con la promozione di Buone pratiche;
  • far crescere la cultura della sostenibilità e della partecipazione a scuola e presso gli EELL e la società civile facendo leva sulle emergenze locali;
  • prendere consapevolezza dell’esistenza dei limiti nell’utilizzo delle risorse naturali;
  • acquisire una visione sistemica della realtà per comprendere le interazioni tra esseri viventi e l’ambiente fisico che caratterizzano gli ecosistemi;
  • promuovere la cultura del “pensare globale, agire locale” per costruire equità e solidarietà tra le generazioni presenti e tra queste e quelle future evitando che le conseguenze di un agire locale possano ricadere su altri a livello globale, e di impedire alle generazioni future di fruire di beni e servizi;
  • acquisire consapevolezza che le politiche ambientali debbano essere parte fondante ed integrante di quelle economiche e sociali e che quindi le scelte di governo del territorio e della comunità debbano richiedere una visione eco-sistemica capace di prevedere e tenere in considerazione le conseguenze dirette ed indirette, immediate o meno, delle decisioni assunte;
  • riconoscere come prioritari i processi di costruzione di relazioni e di rappresentazioni comuni, con la creazione di un linguaggio condiviso capace di promuovere un approccio interdisciplinare ed integrato, attento al contesto locale ed alle azioni concretamente possibili;
  • favorire contesti capaci di costruire una conoscenza orientata al cambiamento individuale e collettivo, in grado di acquisire nuovi saperi ed “Abilità di Vita”, nuove competenze (usare saperi) per apprendere spirito critico e qualità dinamiche, formulare decisioni autonome e responsabili;
  • usare internet per creare una community capace di favorire la partecipazione anche a conclusione di progetto.

In particolare per quanto riguarda le Scuole si segnalano anche le seguenti finalità:

  • Imparare ad acquisire e interpretare criticamente le informazioni ricevute;
  • Imparare a porsi e inserirsi in modo attivo e consapevole nella vita sociale sviluppando la capacità di esprimere il proprio punto di vista
  • Imparare ad affrontare situazioni problematiche;
  • Sviluppare la capacità di formulare ipotesi e di verificarle;
  • Imparare a comunicare e diffondere i risultati delle proprie attività nel contesto della scuola, della famiglia e della società civile
  • Costruire un linguaggio comune 
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Parliamo di

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"Le Buone Pratiche da inserire nelle sezioni da adottare per ottenerne l'adesione e l'assegnazione del Marchio"
A. Notizie di carattere generale sul soggetto che chiede l'adesione;
B. Tutela dell'acqua, azioni mirate al Risparmio
C. Riduzione dei rifiuti, con azioni mirate a ridurre l'inquinamento;
D. Riduzione dei consumi energetici, con azioni per contrastare i cambiamenti climatici;
E. Educazione ambientale ed informazione per promuovere una cultura sostenibile;
F. Certificazione ambientale e prodotti locali per ridurre i danni all'ambiente;
G. Promuovere la Partecipazione per fare crescere la Responsabilità Civica

Le Guardie Ambientali Volontarie e gli altri soggetti per  effettuare i controlli

"Linee guida per costituire la Commissione Giudicatrice e la definizione dei suoi compiti"

Da chi può essere costituita la Commissione giudicatrice?

1. Esperti del settore che non abbiano interessi in loco = 33,33%

2. Assessori all'ambiente dei Comuni= 33,33%

3. Rappresentanti delle associazioni ambientali=33,33%

4. Dirigenti Scolastici Istituti Comprensivi= 16,66%

5.Rappresentanti dei comitati= 16,66%

6. Corpo forestale dello Stato= 16,66%

I partner del progetto nella cura della gestione del marchio/protocollo e del sito

"Finalità ed  obiettivi del Protocollo"

  1. promuovere attività sostenibili per la tutela dell’Acqua e delle Aree Umide della Versilia,
  2. fare crescere la cultura della Sostenibilità e del “pensare globale, agire locale” per costruire equità e solidarietà tra le generazioni presenti e le generazioni presenti e quelle future. In questo modo si può evitare che  conseguenze negative  di un agire locale possano ricadere su altre comunità  a livello globale così come, si può scongiurare che le stesse, possano impedire alle generazioni future di usufruire delle risorse oggi disponibili.
  3. fare conoscere le attività sostenibili per la tutela dell’Acqua e delle Aree Umide della Versilia e farle crescere   con particolare attenzione  al turismo
  4. diffondere Buone Pratiche negli Enti, nelle Attività Economiche, nella vita di tutti i giorni, 

"Finalità, obiettivi e contenuti del sito"

Materiali

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Sintesi delle attività svolte fino all'Aprile 2015 e dei risultati conseguiti.
Bando di concorso per le scuole per la realizzazione del logo SPAS

Notizie e Avvisi

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PUBBLICATO IL SITO DI PROGETTO: http://areeumidedellaversilia.it/

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