Non case ma città è il celebre motto con il quale il sindaco di Firenze Giorgio la Pira inaugurò nel 1954 il villaggio dell'Isolotto, primo programma di edilizia sociale del novecento a Firenze. L'opera urbanistica era ispirata ai principi di villaggio urbano, di servizi alla comunità e di partecipazione dei cittadini.

Non case ma città 2.0  è il nome del percorso partecipativo promosso dal Comune di Firenze, dal Quartiere 4 e dal Comune di Scandicci per coinvolgere i cittadini nella futura pianificazione dell'area della ex caserma Gonzaga - Lupi di Toscana e del suo intorno e individuare gli elementi di cui si dovrà tenere conto nella trasformazione.



Di cosa stiamo parlando

La Caserma Gonzaga, costruita negli anni ‘50, si estende su un’area di 9,4 ettari - con una superficie edificata  di 33.000 mq; ha ospitato fino al 2008 il 78° Reggimento fanteria «Lupi di Toscana», nome con cui è da sempre conosciuta alla popolazione.

Il 17 aprile del 2014, il Ministro della Difesa e il Sindaco del Comune di Firenze hanno firmato un accordo relativo al futuro di alcune caserme, che prevedeva anche la cessione a titolo gratuito della Gonzaga, dopo sei anni di inutilizzo.

Il 21 febbraio 2015, in vista dell’acquisizione, il Comune di Firenze ha organizzato una Maratona dell’ascolto sul tema della trasformazione dei “Lupi di Toscana” e dell’area circostante.

Il 27 maggio 2015, l’Agenzia del Demanio ha consegnato le chiavi del complesso al Comune di Firenze.

Il 10 marzo 2016 è avvenuto il passaggio di proprietà definitivo.

L’ex caserma si trova oggi in un grave stato di degrado che rende urgente il recupero dell’area.

Il quadro urbanistico dell'intervento

Nel vigente Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze, l’ex caserma è stata inserita all’interno di un’area di trasformazione compresa tra viale Pietro Nenni, via del Ronco Corto, via di Scandicci e lo stradone dell’Ospedale. Per la sua pianificazione definitiva dovrà essere attivato un concorso.  

Secondo il Regolamento Urbanistico, l’intervento di trasformazione potrebbe prevedere un incremento delle superfici esistenti (33.000 mq), che saranno demolite e recuperate, fino ad un massimo di 53.000 mq.

L’intervento dovrà essere caratterizzato da un mix di funzioni: la funzione residenziale - con una quota prevalente di housing sociale - dovrà, quindi, essere accompagnata da altri funzioni necessarie a costruire un nuovo pezzo di città: commercio di vicinato, servizi, verde pubblico, spazi per la socialità e la cultura.

L’insediamento dovrà presentare caratteristiche di alta efficienza energetica e sperimentare formule innovative dell’abitare “smart”

L’Amministrazione di Firenze ha sottoscritto con il Comune di Scandicci un accordo per il coordinamento degli interventi di trasformazione che interessano le aree di confine, che trova qui il suo primo caso di applicazione concreta.

Una collaborazione quanto più necessaria dal momento che il Regolamento Urbanistico del Comune di Scandicci nelle aree adiacenti, immediatamente al di là  del confine comunale, prevede un intervento di integrazione del quartiere di San Giusto a Signano, finalizzato alla riqualificazione e valorizzazione di una porzione di territorio che, con l'avvento della tramvia si è trasformata da area di margine a porta di ingresso della città. Sono previste, pertanto, funzioni specialistiche (uffici, attività  di servizio, strutture ricettive), nuove residenze (in parte da riservare ad alloggi con finalità  sociali) e spazi verdi a servizio del quartiere.

 

 

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