La Regione Toscana sta lavorando attivamente già da anni per consentire l'accesso alla banda larga ad alta velocità alla totalità della popolazione.

Attualmente, in linea con la Strategia Italiana per la banda ultra larga ed al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea, è in corso di realizzazione sul territorio toscano una rete in fibra ottica, che rimarrà di proprietà pubblica,  finanziata con i fondi della programmazione comunitaria 2014-2020 (Programma Operativo FESR, Piano di Sviluppo Rurale FEASR, Fondi Sviluppo e Coesione). La realizzazione delle opere è prevista entro dicembre 2022.

Il Piano degli interventi riguarda esclusivamente le aree “bianche” a fallimento di mercato, individuate sulla base della dichiarazione di non disponibilità degli Operatori di Telecomunicazioni ad investire in tali aree, dichiarazioni rese nell’ambito delle consultazioni pubbliche condotte da Infratel Italia Spa a monte delle procedure di gara.

Potranno attivare servizi in banda ultralarga 770 mila cittadini residenti in aree a fallimento di mercato, per 531.200 mila unità immobiliari (abitazioni ed imprese) interessate. Il valore complessivo delle opere che verranno  realizzate è di circa 160 milioni di euro, a fronte di una spesa di 74 milioni di euro.

Regione Toscana ha indetto, tramite Infratel, in-house del Ministero dello Sviluppo Economico e soggetto attuatore del Piano Nazionale Banda Larga, due procedure di gara per la realizzazione dell’infrastruttura:
- un “intervento diretto” gestito da Infratel Italia Spa,
- un “intervento a concessione” aggiudicato al Concessionario Open Fiber Spa.

a) Intervento Diretto

Attraverso questo primo intervento Regione Toscana ha avviato già nel 2014, in anticipazione sulle risorse comunitarie, la posa di fibra ottica nei primi 12 Comuni toscani (Cerreto Guidi, Capalbio, Castel del Piano, Monterotondo Marittimo, Roccastrada, Campo nell'Elba, Altopascio, Porcari, Bientina, Pomarance, Santa Croce sull'Arno, San Marcello Pistoiese). 
Il piano dell’intervento diretto ha assicurato una copertura di servizi in banda ultralarga a 53.630 unità immobiliari (abitazioni ed imprese), a valere su 25 mln di euro di risorse regionali (POR FESR e PSR FEASR) e 4 mln di fondi ministeriali. Sono state utilizzate tecnologie via cavo (soluzioni FTTH Fiber To The Home, FTTC Fiber To The Cabinet).  
I servizi in banda ultralarga sono ad oggi attivabili  (in toto o soltanto in parte, sempre con riferimento alle aree a fallimento di mercato) in tutti i Comuni, fatta eccezione per i territori di Campo nell’Elba e San Marcello Pistoiese .


b) Intervento a concessione

Con l’intervento a concessione beneficeranno di una copertura con tecnologia Fiber To The Home (fibra, velocità ad almeno 100Mbps) e Fixed Wireless Access (wireless, velocità ad almeno 30Mbps) le aree a fallimento di mercato di tutti gli altri Comuni toscani. Saranno realizzate opere per 126 milioni di euro, a fronte di un costo di circa 50 milioni di euro (FESR, FEASR, FSC nazionali e FSC regionali). 
La concessione per la costruzione, manutenzione e gestione della rete per 20 anni è stata affidata ad Open Fiber Spa. 

Il progetto interessa la quasi totalità dei Comuni toscani, al momento sono esclusi 14 Comuni (Chitignano, San Giovanni Valdarno, Barberino di Mugello, Capraia e Limite, Vicchio, Monte Argentario, Castagneto Carducci, Livorno, Sassetta, Pietrasanta, Viareggio, Massa, Montignoso,Vaiano) per i quali la percentuale di territorio coperto da servizi di banda ultralarga da parte di operatori privati supera il 95%.

Regione Toscana, al fine di velocizzare l’iter delle pratiche e raccogliere in un’unica sede tutte le autorizzazioni necessarie all’aggiudicatario Open Fiber per la cantierabilità degli interventi, ha promosso ed indetto sei Conferenze di Servizi con tutti gli attori istituzionali coinvolti negli interventi a piano (Comuni, Province, Geni Civili, Soprintendenze).

I primi 7 comuni conclusi sono andati in vendibilità nel 2019, e ad oggi (luglio 2021) sono in totale 74 comuni in cui sono attivabili i servizi in banda ultralarga da parte dei cittadini con tecnologia FTTH - Fiber To The Home o FWA - Fixed Wireless Access (in toto o soltanto in parte, sempre con riferimento alle aree a fallimento di mercato).

Durante l’estate Open Fiber prevede che saranno aperti alla commercializzazione almeno altri 5 comuni toscani (Ortignano Raggiolo, Casole D’Elsa, Sansepolcro, Loro Ciuffenna, San Giovanni d'Asso). Ulteriori 40 comuni si prevedono in attivazione con tecnologia FTTH entro la fine del 2021, raggiungendo una copertura di circa 184.000 unità immobiliari (abitazioni ed imprese). 

Si prevede la conclusione dei lavori nei restanti territori comunali entro la fine del 2022.



Banda Larga - la precedente programmazione

La Regione Toscana sta lavorando attivamente già da anni in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico per consentire l'accesso alla banda larga ad alta velocità alla totalità della popolazione.

È partita nel luglio 2011 la prima tipologia di intervento, denominata “Modello A”, che ha finanziato la realizzazione, nelle aree prive di connessioni in banda larga, delle infrastrutture che ospitano fibra ottica. Il piano degli interventi ha previsto la realizzazione delle cosiddette infrastrutture pubbliche di backhaul o “dorsali”, in modo da estendere la fibra ottica esistente per il collegamento dei nodi di accesso, e poi successivamente cederne i diritti di uso agli operatori che installano gli apparati e offrono la connettività a cittadini e imprese. Una prima convenzione ha stanziato 20 milioni di euro (equamente suddivisi tra fondi POR FESR 2007-2013 e fondi ministeriali), e successivamente nel 2014 la Regione ha assegnato al progetto un ulteriore contributo di 12,5 milioni di euro, a valere sul FESR (6,038 mln) e sul bilancio regionale (6,461 mln), a cui il Ministero ha aggiunto 12 milioni di euro di fondi propri.

Altre risorse a valere sui Fondi FEASR (circa 9 milioni) sono state riservate dal Programma di Sviluppo Rurale 2007- 2013 alle aree bianche classificate come appartenenti alle classi rurali C2 e D, rispettivamente aree rurali intermedie in declino ed aree rurali con problemi complessivi di sviluppo.

La realizzazione del “modello A” si è pressochè concluso con 239 interventi realizzati, che hanno permesso l'abilitazione di circa 100 mila linee telefoniche ai servizi di banda larga via cavo con velocità fino a 20Mbps ed in alcuni casi di banda ultra larga con velocità oltre i 30 Mbps.

Nel 2015 è partita anche una seconda tipologia di intervento, denominata “Modello B”, caratterizzata dal cofinanziamento pubblico al progetto di investimento dell'operatore privato sui territori toscani in digital divide. La gara, bandita da Infratel, ha visto aggiudicataria Telecom Italia con un proprio investimento di 16,5 milioni di euro, accompagnato da un investimento pubblico di 17,3 milioni di euro (di cui 7,4 milioni di cofinanziamento regionale) per un totale di 33,8 milioni di euro complessivi.

Telecom Italia ad oggi ha praticamente concluso i lavori ed offre il servizio in 1251 frazioni/località allora sprovviste su 190 Comuni toscani.

I risultati di questa iniziativa sono stati premiati con l'attivazione di oltre 25.000 nuove utenze in parte di banda larga ed in parte ultra larga.

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La Toscana, per il lavoro svolto in questi anni sulle tecnologie e la banda larga a favore degli  enti locali, dei cittadini e delle imprese, si candida a essere best practice e laboratorio per l'intera nazione sulle politiche per la crescita digitale, che recentemente il Governo ha definito con i due documenti sulla crescita e sulla banda larga, aperti alla consultazione pubblica.

Faq

È possibile verificare le aree che saranno oggetto di intervento nei documenti “Stato Avanzamento Lavori Mod. A” e “Aree di intervento Mod. B” pubblicati alla presente pagina.
Le aree di intevento scaturiscono da una consultazione pubblica in cui è stato chiesto agli operatori di telecomunicazioni se fossero già presenti sul territorio regionale con i loro servizi di banda larga o se lo sarebbero stati a breve. Tutte le aree residuali emerse (denominate aree bianche), sono suscettibili di copertura tramite finanziamenti pubblici. Se la sua località si colloca in un'area nera (in cui operano almeno due fornitori di servizi di rete a banda larga e la fornitura avviene in condizioni di concorrenza infrastrutturale) o grigia (in cui è presente un unico operatore di rete ed è improbabile che nel prossimo futuro venga installata un’altra rete) l'intervento pubblico non è attuabile.
No, per i motivi sopra descritti non è possibile ad oggi intervenire in aree in cui i servizi di banda larga sono già presenti. Potrà esserlo in futuro con le nuove iniziative per portare servizi di banda ultra larga.
E' possibile consultare lo "Stato Avanzamento Lavori" pubblicato alla presente pagina.
In linea di massima, il servizio sarà ADSL cablato con velocità fino a 20 Mbps. Su una parte delle utenze potrà essere reso disponibile anche il servizio VDSL cablato con velocità fino a 30 Mbps e oltre. In alcune aree marginali (tra le zone indicate in “Aree di intervento Mod. B” ) si segnala che potrebbe esser reso disponibile un servizio tramite tecnologia satellitare, con velocità fino a 20 Mbps.
In linea di massima sì , ma gli altri operatori ne hanno la facoltà, non l'obbligo.