Il percorso è promosso dal Comune di San Casciano Val di Pesa

OBIETTIVI

L’accessibilità, intesa come concreta e realistica possibilità di accedere al luogo di lavoro, così come ai servizi sociali, ai presidi sanitari, agli spazi educativi ma anche agli eventi e alle iniziative ludiche e culturali è una dimensione fondamentale nella lotta all’esclusione sociale: una discriminante per la promozione del benessere sociale e della qualità della vita. 

Il progetto ha come oggetto la definizione e il disegno partecipati di una rete di trasporto pubblico innovativa e integrata. Nello specifico, basandosi sull’ascolto e la partecipazione dei cittadini mira a mettere in rete diversi soggetti attivi del territorio: Amministrazione comunale, associazioni e volontariato locali, operatori dei trasporti, privati cittadini per integrare la rete esistente del trasporto urbano con soluzioni condivise che potranno prevedere sia lo sviluppo di nuovi servizi che l’introduzione di innovazioni nel sistema di mobilità locale.



FASI

Fase 1: coordinamento e analisi del contesto

Le attività di analisi del contesto e di formazione mireranno a creare un patrimonio informativo condiviso sul tema, fondamentale per condividere la progettazioni di azioni più efficaci ed efficienti in termini di costruzione della rete

Azioni previste:

  • coordinamento delle attività tra PA e portatori di interesse sul territorio;
  • un incontro di presentazione rivolto ad associazioni locali, operatori dei trasporti, testimoni privilegiati per diversi tipi di utenza con la presenza di un esperto di mobilità alternativa e car pooling.
  • mappatura dei  servizi esistenti sul territorio comunale per quanto attiene sia il collegamento capoluogo- frazione (A/R) che quello capoluogo-città (A/R);
  • mappatura degli eventi e delle esigenze strutturali e occasionali di spostamenti sul territorio comunale e dal capoluogo verso la città.

Fase 2 : coinvolgimento e ascolto dei bisogni

Le attività di coinvolgimento e di ascolto avranno come obiettivo sia quello di attivare il maggior numero possibile di risorse locali (di singoli o associative) ai fini della partecipazione al percorso che di fare tesoro delle loro risorse in termini di proposte e possibilità di sviluppo della rete. In particolare, l’attivazione delle associazioni territoriali sensibili al tema e la loro responsabilizzazione saranno fondamentali per il coinvolgimento di categorie di cittadini particolarmente fragili sotto il profilo del diritto alla mobilità.

Azioni previste:

  • costruzione di un documento sull’offerta in esercizio (dossier che servirà per fornire un quadro generale all’Amministrazione e lavorare con i cittadini nella terza fase);
  • animazione territoriale nel capoluogo e nelle diverse frazioni per promuovere il percorso, coinvolgere target di popolazione individuati come più fragili, raccogliere indicazioni relative ai bisogni e proposte;
  • raccolta di informazioni sugli spostamenti dei cittadini del territorio comunale attraverso la somministrazione di un questionario.

In questa seconda fase diventerà centrale la formazione di un gruppo di attori locali sulle tematiche legate alla mobilità, su metodologie di animazione territoriale e su strumenti per l’ascolto dei bisogni del territorio. Saranno coinvolti in particolare consiglieri comunali e rappresentanti di associazioni locali che si occuperanno delle attività di outreach nelle frazioni.

Fase 3: laboratori partecipati e costruzione della rete

I laboratori di discussione di area, localizzati in modo da garantire la massima copertura dell’intero territorio comunale, saranno organizzati in piccoli tavoli di lavoro facilitati per consentire ai cittadini di esprimere le proprie opinioni, confrontarsi e raggiungere un punto di vista il più possibile condiviso sulle proposte di azione.

Il laboratorio di discussione nel capoluogo (su buone pratiche e innovazione) sarà organizzato in termini di progettazione partecipata attraverso tavoli organizzati sulla base di tematiche individuate per target di mobilità (anziani, giovani, pendolari, occasionali, movimento degli oggetti). Gli esperti e i tecnici coinvolti avranno la funzione di agevolare l’apprendimento e il confronto, offrendo strumenti di informazione e approfondimento e fornendo chiarimenti e spiegazioni sulle possibilità di implementazione delle soluzioni individuate.

Azioni previste:

  • costruzione del community mobility network tramite tavoli di progettazione partecipata con
  • 2 laboratori di area (individuate in modo da favorire la partecipazione dei residenti nelle diverse frazioni) relativo al sistema di trasporti frazioni-capoluogo su servizi esistenti da implementare ex novo;
  • 1 laboratorio nel capoluogo relativo a presentazione di buone pratiche e sviluppo di strumenti innovativi che consentano di implementare forme innovative di trasporto sul territorio (ad esempio, carpooling, instant carpooling, servizio di trasporto pubblico a chiamata) organizzato in tavoli sulla base di tematiche individuate per target di mobilità (anziani, giovani, pendolari, occasionali, movimento degli oggetti).

In questa terza fase saranno organizzati 2 laboratori di frazione (localizzati in modo da favorire la più ampia partecipazione possibile dell’intera popolazione) relativi al sistema di trasporti tra frazioni e capoluogo: il primo su servizi esistenti da implementare ex novo e il secondo sulla presentazione di buone pratiche e lo sviluppo di strumenti innovativi che consentano di promuovere e sviluppare forme innovative di trasporto sul territorio.

 

Fase 4: restituzione dei risultati

Azioni previste:

  • produzione materiali di restituzione per ogni fase del percorso;
  • realizzazione di uno strumento informativo che illustri la nuova rete della mobilità e la promuova sul territorio.
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Materiali

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Slide di presentazione degli incontri del 15 e del 22 settembre.
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